domenica 20 novembre 2016

Sei pulito?

A posteriori,valutando le Olimpiadi e le Paralimpiadi conclusesi qualche mese fa, l'unica immagine mentale che riesco ad estrapolare e' una grande bilancia oscillante, i due piatti contengono l'uno medaglie, sacrifici, delusioni e vittorie, l' altro doping, farmaci con prescrizioni sospette e gesti atletici tanto spettacolari quanto al limite dell'umano. 
La storia ci racconta che il doping e' sempre esistito, l'alterazione della prestazione sportiva ha radici resistenti, il papavero da oppio veniva utilizzato come euforizzante e l'esame all'alito degli atleti era il primo antidoping conosciuto. 
D'altronde lo sport e' superare i propri limiti...di resistenza, di costanza e in alcuni casi di morale. 
Perché proprio la lealtà in senso stretto, la morale, se eluse, permettono agli atleti di tradire se stessi , gli avversari, lo sport e gli spettatori. 
Riducendo ai minimi termini, la motivazione che spinge atleti, allenatori, medici sportivi a caldeggiare l'aiuto chimico al fine di migliorare la prestazione va' ricercata in un basilare concetto di regola. 
Le regole esistono per non essere infrante, perché rischiare tutto, la vita stessa, alterando i propri risultati?
Sei pulito? 
Questo dovremmo chiedere ad ogni sportivo giovane o amatore. 
Sei veramente pulito? 
Dopo una partita più faticosa ricorrere al famoso fans per lenire gli acciacchi...per evitare di sentire il peso del limite,non e' comunque doping?
Lo sport non è forse fatica, dolore e risultato?
Sei pulito? 
Forse con più dolori ed un tempo di recupero infinito, consapevole del limite personale sarebbe bello poter rispondere di si!




 

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