domenica 23 ottobre 2016

A canestro con Sabri


Con grande piacere la prima intervista al nostro garage è dedicata ad una grande amica e sincera atleta, Sabrina Colomban.
Benvenuta cestista, ci racconti chi eri e chi sei oggi nello sport triestino ed internazionale?
Ero una ragazzina qualunque che amava giocare a pallacanestro. Un giorno mi ritrovai in "ginnastica triestina" dove ho iniziato il mio percorso. Prima le finali nazionali giovanili, poi la prima squadra in serie A1 ed infine la nazionale italiana.
Ho partecipato con un emozione infinita a 3 europei giovanili, poi un infortunio mi fermò. 
Chi sono ora ... faccio parte di un gruppo di persone meravigliose che amano il basket e grazie alla Servolana, cerchiamo di insegnare ai nostri bambini ad amare questo sport.
Qual è la stagione che ricordi con più passione?
Il mio ricordo più bello lo lego agli europei di Perugia a metà degli anni 80. Insieme alle mie compagne ci siamo piazzate al 3° posto. Dopo tanti mesi di sacrifici, di duri allenamenti, di selezioni, arrivare ad una medaglia è stata un'emozione grandissima. Poi lego a questo evento la possibilità di viaggiare.
Sei una nostalgica?
No, non sono una nostalgica. Ho dei bei ricordi e sono in contatto con tante persone di quel periodo, ma non si vive di ricordi.
Quanto è cambiato lo sport in questi anni? Noti differenze?
Lo sport evolve, come cambia la società.
Si inizia molto presto, spinti dalla famiglia e da qualche allenatore "lungimirante" ad allenarsi mettendo da parte la parte ludica, facendo emergere il puro agonismo e l'alta specializzazione. Ci troviamo davanti a società che "spremono" i piccoli "campioni" facendo fare loro mille tornei, due campionati, durante l'infanzia.
Questi ragazzi nel tempo lasciano lo sport, perché stanchi, stufi, infortunati. Pochissimi arrivano a diventare professionisti. Quei pochi che arrivano saranno dei " panchinari" le grandi squadre preferiscono gli stranieri. Tutto ciò si paga in ambito internazionale, non avendo una nazionale competitiva.
Lasciamo questi ragazzi giocare, divertirsi. È essenziale dare loro equilibrio fra tecnica e divertimento.
Lo sport è sacrificio, bisogna insegnare loro il piacere dello sport anche quando costa fatica.
Tre aggettivi che identificano secondo te lo Sportivo.
Tenacia,correttezza, sportività 
Un augurio agli sportivi di ieri, di oggi e di domani...
Il mio augurio per tutti è quello di Amare lo sport con una A immensa...

 

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