sabato 10 dicembre 2016

Dislivelli, Sciancrature e distanze tra le porte: Lo sci Moderno

Chi di noi, appassionato di sci o meno, non è mai rimasto impressionato dalla capacità di "piegare" degli sciatori moderni!? Questa mattina, guardando una spettacolare gara di Slalom Gigante disputatasi in Val d'Isere, sono rimasto impressionato dalla difficoltà per gli atleti di creare quel armonioso ondeggiare tra un'inclinazione e l'altra. Infatti più che una gara della stagione 2016/17 mi è sembrata una gara d'altri tempi. Gli attrezzi facevano davvero fatica a seguire il loro naturale raggio di curvatura. Il più delle volte gli sciatori erano costretti ad intraversare lo sci come a creare una sorta di derapata, più adatta al mondo del rally automobilistico che a quello dello sci alpino al quale siamo abituati dopo l'inserimento degli sci sciancrati.
Scesi alcuni atleti, un commento tecnico da parte dei cronisti della gara, spiega il perchè di questa evidente differenza rispetto alle altre prove di coppa del mondo. Si tratta infatti di una pista con un elevato dislivello tra punto di partenza e quello di arrivo, di conseguenza con una rilevante e costante inclinazione di tutto il tracciato. L'organizzazione gara è stata quindi costretta, in contrasto con quello che è il regolamento FIS, a considerare un percorso con cambi di direzione fino al 10% rispetto al dislivello. Da regolamento internazionale questa percentuale deve rimanere entro un range del 11-15% con dislivelli tra i 250 e 450 metri. Mentre la distanza minima tra le porte è di 10 metri. È incredibile pensare che gli atleti scendano con tavole di lunghezze che si aggirano attorno ai 190/195 cm con raggi di curvatura minimi di 35 metri.
Si possono trovare informazioni molto contrastanti sulla definizione vera e propria di raggio di curvatura dello sci. Infatti una prima ipotesi, molto diffusa, era quella che questo valore fosse riferito al naturale raggio eseguito dallo sci. In realtà molti sono i fattori ad influenzare questo risultato. La versione più plausibile parla della circonferenza del cerchio costruibile sull'Arco disegnato tra larghezze massime di testa e coda e minima del centro dello sci. L'evoluzione delle sciancrature prevede ulteriori sviluppi, con forme ellittiche oppure progressive. Per non parlare delle personalizzazioni in base alle esigenze del singolo atleta. Altri dati da non sottovalutare sono la capacità di torsione dell'attrezzo, il suo flex e naturalmente peso e potenza del suo utilizzatore!

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